Olivo, ulivo o uliva qual è la forma più corretta?
Albero d'olivo, albero d'ulivo o albero d'uliva? Nella storia della letteratura italiana vi è un uso oscillante di queste forme; ad oggi possiamo dire che Olivo è il termine più diffuso e utilizzato, Ulivo è una variante (molto diffusa in toscana), mente Uliva è letterario.
Chiarito questo dubbio scopriamo qualcosa di più circa la sua storia e le sue caratteristiche.
Anche se la sua capillare diffusione nel bacino del Mediterraneo data tre o forse quattro millenni, nei quali si è acclimatato, riprodotto e diversificato, solo in tempi relativamente recenti l'olivo è stato oggetto di approfonditi studi di carattere botanico e agronomico, collegati alla produzione di olio extravergine di oliva. Oggi possiamo dire che nella specie Olea europea L., appartenente alla famiglia delle Oleacee, si distinguono le varietà Oleaster, pianta selvatica che è parte integrante dell’ecosistema definito macchia mediterranea, e Sativa, la pianta coltivata per la produzione di olio evo.
Se la forma spontanea (oleaster) ha l’aspetto di un grosso cespuglio, in quella domestica prevale solitamente un unico tronco che può generare dal piede polloni e nuove radici. La possibilità di sostituire gli arti danneggiati con altre emissioni aeree e radicali è il segreto della leggendaria longevità della specie, rispetto alla quale non mancano le testimonianze di piante considerate millenarie: dall’olivo detto di Platone, ad Atene, a quelli dell’orto del Getsemani, emblematico è il gigantesco olivo di Canneto Sabino, vicino a Roma, che è considerato il più vecchio d'Europa. Scientificamente si è stabilito, attraverso l'esame al carbonio C14, che la data di nascita risale ai tempi di Anco Marzio quarto re di Roma.
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