Ulivo nella letteratura: parole, simboli e storie.

L’ulivo e l’olio extravergine di oliva non sono solo protagonisti delle nostre tavole e dei paesaggi mediterranei. Da sempre, compaiono anche nelle pagine della letteratura, come simboli di pace, vita, saggezza e radici.

Dalla Bibbia ai poeti contemporanei, l’ulivo ha ispirato racconti, poesie, leggende e riflessioni. E in questo articolo vogliamo portarvi in un breve viaggio tra citazioni e immagini letterarie, per scoprire quanto sia profondo – e affascinante – il legame tra parole e natura.

 

Dall’antichità ai classici: l’ulivo come simbolo

L’ulivo compare già nella Bibbia, dove la colomba torna da Noè con un ramoscello d’ulivo nel becco: è il segno della fine del diluvio e dell’inizio di una nuova vita. Un gesto semplice che diventa simbolo universale di pace

Ulivo nella letteratura: parole, simboli e storie.

Anche nell’Odissea, Omero racconta che Ulisse costruisce il suo letto nuziale scavando il tronco di un olivo. È un’immagine potente, che parla di fedeltà e radici, letteralmente.

Nei testi latini, l’olio d’oliva è segno di civiltà. Scrive Lucrezio:

“E l’olio filtrato, dono degli olivi alati, dolce luce del desco e della fiamma.”

 

L’ulivo nella poesia: un albero che non passa mai di moda

Nel Rinascimento, l’ulivo entra nei versi di chi canta la bellezza sobria del paesaggio agricolo. Poliziano, ad esempio, lo descrive così:

“…e l’olivo che ride di fronde argentee sotto il sol di Toscana.”

Con l’Ottocento e il Novecento, il tono cambia. L’ulivo diventa memoria e identità. Pavese, ne La luna e i falò, scrive:

“Gli ulivi laggiù non cambiano mai. Stanno sempre uguali. Li trovi dove li hai lasciati.”

E Montale, in una poesia intensa e scarna, parla di un ulivo “antico e solitario”, che sembra fuori dal tempo, quasi una presenza che osserva.

 

Le voci di oggi: ulivi che resistono

Anche nella letteratura contemporanea l’ulivo è presente, spesso nei romanzi ambientati nel Sud Italia o in Sardegna.

Erri De Luca, per esempio, scrive:

“L’ulivo ha una scorza che sa aspettare. L’ulivo non si arrende alle stagioni: si piega, ma resta.”

Oppure Milena Agus, che nei suoi racconti descrive l’olio come gesto d’affetto e ricordo di famiglia, passato di mano in mano.

 

Tra parole e natura

L’olio extravergine di oliva, nella letteratura come nella vita, è molto più di un alimento: è luce, è storia, è rito. È il filo invisibile che unisce terra, tempo e cultura.

Ci piace pensare che anche il nostro lavoro, ogni volta che imbottigliamo un olio, racconti una piccola storia. Una storia fatta di rispetto, cura e attesa. Come quelle che si leggono – e si rileggono – con piacere.